Castello Maredolce alla Favara

Pubblicato il da Massimo Gerardi

Castello di Maredolce 1

E' un edificio in stile islamico, la cui architettura non sembra mostrare influenze normanne; esso risale al 1071, e si trovava all'interno della Fawwarah ("fonte che ribolle" in lingua araba), il Parco della Favara e faceva parte di un "qasr", ovvero una cittadella fortificata situata alle falde di monte Grifone, probabilmente racchiusa entro una cinta di mura, che oltre al palazzo comprendeva un hammam e una peschiera.

Plan Maredolce Castle

L'edificio ha pianta quadrangolare, e possiede al centro un cortile molto spazioso, dotato in origine di un portico con volte a crociera, del quale rimane solo qualche traccia.
L'esterno è formato da blocchi di tufo con arcate a sesto acuto. 
Nel lato non bagnato dal lago artificiale si aprono quattro entrate, due delle quali portano alla grande Aula Regia e alla cappella palatina, di forma rettangolare ad una sola navata coperta da due volte a crociera, con transetto sormontato da una cupola semisferica e dedicata ai santi Filippo e Giacomo già dal XIII secolo. 
La struttura dell'adiacente hammam è dal XIX secolo inglobata in una palazzina, ed è riconoscibile con difficoltà. 

Castello di Maredolce 2

Il castello, per volere di Ruggero II, venne circondato da un lago artificiale esteso poco più di 17 ettari, che lo cingeva su tre lati, ed era immerso in un grande parco, dove Ruggero II si dilettava nella caccia. 
Il bacino, che aveva al centro un'isola di circa due ettari di estensione, venne ottenuto grazie a una diga composta da blocchi di tufo, che interrompeva il corso della sorgente del monte Grifone. 
Nel XVI secolo la sorgente si prosciugò, e la peschiera divenne una fertile area agricola, ancora oggi esistente. 
Nell'arco dei secoli il castello divenne fortezza e nel 1328 fu ceduto ai frati teutonici della Magione, che lo trasformarono in un ospedale. 
Nel 1460 la struttura fu concessa in enfiteusi alla famiglia dei Bologna e nel XVII secolo diventò di proprietà di Francesco Agraz, duca di Castelluccio: la trasformazione in azienda agricola era ormai completa. 
Nel 1992 la Regione Siciliana ha acquisito per esproprio l'edificio.

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